A livello Nazionale, la prima mappa che riassumeva le concentrazioni Radon per regioni è stata promossa nel 1988 da ENEA-DISP e l’Istituto Superiore di Sanità e poi realizzata nel corso del 1990/1991 coordinando un’indagine nazionale a campione e con lo scopo di valutare, all’interno delle abitazioni (generalmente l’edificio dove viene trascorso la maggior parte del tempo), l’esposizione media della popolazione al Radon. Tuttavia, in considerazione sia del periodo d’esecuzione (la tecnologia non la faceva ancora da padrona) che delle poche informazioni sul Radon nel territorio, l’indagine venne eseguita su un campione di 5.000 abitazioni (nell’ultimo censimento a disposizione dei tecnici di quel periodo, datato 1981, le abitazioni italiane erano circa 20 Milioni quindi una percentuale del 0,025% di tutti gli edifici esistenti) e coinvolgevano solamente 200 Comuni sul totale di circa 8.000 esistenti all’epoca (anche nella scelta dei Comuni venne applicato un criterio di selezione alquanto limitativo). Negli anni successivi, diverse Regioni svolsero ulteriori ricerche, su scala regionale o sub-regionale per la realizzazione di mappe con l’individuazione delle aree con probabilità di alte concentrazioni di attività di Radon come previsto dal D.Lgs 241/00 (che modificava il D.Lgs. 230/95). Non tutte le Regioni però, a causa dell’ assenza di linee guida, produssero le mappe e pertanto non è stato ancora possibile avere una mappa uniforme ed aggiornata sulle concentrazioni. Con i dati complessivamente raccolti ed elaborati dall’ I.S.S. (riepilogati nella tabella a fianco) vennero affinate le mappe visto l’aumento di verifiche su circa 35.000 fabbricati pari al 0,175% dei fabbricati totali presenti in Italia (nr. 5.000 dalle prime analisi degli anni ‘90, nr. 25.000 dalle indagini Regionali e le ultime 5.000 da un ulteriore analisi ISS con la collaborazione di Telecom Italia). In seguito all’entrata in vigore della Direttiva Euratom 59/2013, veniva indicata, come riferimento per gli ambienti Indoor, la soglia di 300 Bq/m3 all’anno e venivano invitati gli Stati membri a promuovere interventi di monitoraggio del gas. In Italia anche l’ultima normativa emanata, D.Lgs. 101/2020, utilizza come parametro di riferimento il valore di 300 Bq/m3. Tuttavia in Italia la normativa indicava, fin dall’emanazione del D.Lgs. 241/2000, la verifica dei valori (inizialmente con il limite di 500 Bq/m3 poi ridotto dalle successive normative) solo nei luoghi di lavoro (incluse le scuole) dove il datore di lavoro è obbligato ad intraprendere azioni finalizzate alla riduzione dell’esposizione al Radon dei lavoratori. Per luoghi di lavoro vengono intesi, luoghi dove si esercita un attività con la presenza di persone come ad esempio: abitazioni con all’interno badanti e baby-sitter, Studio Professionali, Sale conferenze, Luoghi ricreativi, Edifici destinati ed associazioni, mense e ristori. Le concentrazioni rilevate nei primo campionamento dell’inizio anni ’90 indicò, sempre in riferimento all’ Indoor, un valore della concentrazione nazionale medio pari a 70 Bq/m3 che risultava maggiore se paragonato sia al valore medio Europeo di circa 59 Bq/m3 che a quello mondiale pari a 40 Bq/m3. Entrando nell’analisi dei numeri estrapolati dall’indagine emerse che i dosimetri installati in alcune abitazioni avevano registrato valori medi annui di migliaia di Bq/m3.
Aggiornando i primi dati recuperati nell’inizio anni ’90 con i dati recuperati dalle successive indagini delle Regioni/Province Autonome, si è potuto riscontrare un netto aumento della concentrazione media valutabile in un 57% portando la concentrazione media dell’ Italia da 70 Bq/m3 a 110 Bq/m3. Da tali valutazioni gli esperti confermarono, anche per il territorio Italiano che le concentrazioni dipendevano: dalle caratteristiche geologiche del terreno (presenza di uranio, radio e permeabilità del suolo), dalla tipologia di materiali di costruzione, dalle diverse qualità costruttiva degli edifici ed anche dalle abitudini degli abitanti delle stesse; pertanto, valori elevati di Radon potevano essere trovati ovunque.